2026: digitalizzazione e aumento delle tasse. I piani del Governo

La crisi morde, ma il governo, con le imprese che chiudono per il caro energia, i disoccupati che aumentano di conseguenza, e la povertà, che è inasprita dall’inflazione, il governo pensa a mettere in atto i piani che gli ha chiesto l’Europa.

Il 2026 è l’anno incriminato. Draghi, sta portando avanti la riforma del catasto, ha assicurato che non verrano aumentate le tasse, ma nel frattempo sono diminuiti i vantaggi per chi ha una casa. Gli assegni famigliari vengono calcolati sul reddito Isee, dove entrano tutti i patrimoni della famiglia, conti in banca, ma soprattutto case, nella maggior parte dei casi la prima casa, quella dove si abita. Ebbene, chi è proprietario della casa dove vive ha un reddito isee più alto di chi è in affitto e quindi ha diritto a meno assegni familiari e così l’importo dello stipendio diminuisce. Un giochetto che lascia gli italiani con sempre meno soldi.

La riforma del catasto terminerà nel 2026, proprio nell’anno in cui ci sarà la digitalizzazione secondo quella che è la riforma dell’attuale governo. Andremo a vedere se queste tasse aumenteranno o no. L’aumento serve per pagare l’enorme debito pubblico dello Stato. Il nostro stato dopo l’entrata nell’Euro non può più emettere moneta, cosa, che lo rende in balia della speculazione internazionale, non è polemica, ma un dato di fatto. Speculazione dei debiti, sull’energia e sulla vendita delle armi.

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