Sgarbi in piena sulla decisione di alcuni parroci siciliani di non fare processioni all’aperto

“Io mi chiedo: ma perché? Ma perché Cosa capiterà all’aperto a Scicli perché si dica no a una processione, no al vescovo? Quali regole? Quale umiliazione di fronte alle imposizioni sanitarie. Se Dio c’è, se c’è la sua grazia, se Cristo è con noi sarà lui a evitare i contagi, se uno ha fede. Se non ha fede vada all’ospedale, viva come un malato. Si faccia ricattare dai medici.

Ho parlato con il vescovo di Noto, posto di grande importanza frequento dal mondo, è una delle città in Sicilia che ha avuto maggiore risconto e attenzione internazionale, per le sue tradizioni e per i suoi pittori”, ha detto Vittorio Sgarbi in un suo video recente su Facebook.

La Sicilia ha tradizioni come la festa del Cristo Risorto. Il vescovo, come tutti i vescovi siciliani ha dato il via libera alla festa. Lo ha fatto per ragioni di carattere religioso. In Sicilia la fede e il culto popolare hanno un senso diverso che altrove. Come sempre succede, ha dato libertà ai parroci di valutare il rischio rispetto al Covid – in Sicilia – per la possibilità di avere nuovi contagi. Ci sono alcuni paesi, che hanno valutato positivamente le indicazioni del vescovo. Modica, per esempio, ha deciso di fare la Festa della Madonna Vasa Vasa, bacia bacia, e mentre a Scicli c’è ancora il no per la processione del Cristo.

Il coprifuoco, impedire alle persone di andare in bicicletta, impedire alle persone di fare il bagno, come ai tempi del lockdowm, sono misure grottesche, politiche.

Occorre essere prudenti, ma all’aria aperta quale sarà il pericolo? In Chiesa per volontà dei vescovi si entra senza green pass, a dimostrazione che si è ottenuta un’attenzione da parte dello Stato per evitare misure ridicole. Il green pass è ridicolo. Impedire una processione vuol dire essere privi di fede, essere talmente legati alle questioni sanitarie dal pensare che l’unico dio sia il dio vaccino. In Italia siamo quasi tutti vaccinati, quindi non si capisce quale sia il rischio.

C’è qualcosa di malinconico nel pensare che a Scicli, ci sia un prete che dice no alla processione tradizionale perché c’è pericolo di contagio. Fa pensare alla sfiducia completa, al desiderio di proteggere tutti, curarsi è giusto, ma non fare entrare la politica nella cura. Questo è successo in Italia. Questo accade.

Le processioni sono manifestazioni popolari, manifestano la fiducia in Dio. L’atteggiamento di chi non vuol fare le processioni è avaro, pauroso.

Mi auguro che Scicli, conclude, abbia le sue processioni come Modica. Sarebbe ridicolo che una città vicina avesse la sua processione, una festa e la città vicina un lutto per la mancata processione“.

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