Rincari: “dal Governo comportamenti immorali e ingiusto arricchimento delle casse statali”

Da inizio anno la benzina ha subito un rincaro del +13,3%, mentre il gasolio è aumentato del +15,2%, con un maggiore costo per un pieno ad un’auto di media cilindrata pari a +12 euro. Lo afferma il Codacons, commentando i dati diffusi oggi dal Mite.

E nel confronto con il 2021 i dati sui carburanti appaiono addirittura tragici. Considerando i listini alla pompa in vigore oggi elaborati da Quotidiano Energia, pari ad una media di 2,010 euro/litro la benzina, 1,910 euro/litro il gasolio, un litro di verde – calcola il Codacons – costa il 28,3% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre per il gasolio si spende addirittura il 33% in più con un rincaro sul pieno pari a +22,2 euro per una auto a benzina, +23,7 euro per una vettura diesel.

La stangata raggiunge così quota +533 euro annui a famiglia in caso di auto a benzina, +568,8 euro la maggiore spesa annua per i rifornimenti in caso di auto diesel.

“E mentre in Italia imprese e attività produttive si fermano non potendo più sostenere i costi impossibili dei carburanti, il Governo resta a guardare e le casse dello Stato si arricchiscono grazie all’escalation dei prezzi alla pompa e alle tasse su benzina e gasolio – denuncia il presidente Carlo Rienzi – Un comportamento “immorale” considerato l’ampio margine dell’esecutivo per intervenire su Iva e accise e calmierare i listini”.

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