“L’Europa ha sanzionato la Polonia per le sue miniserie di lignite, un carbone fossile”, denuncia Nicola Porro nella sua zuppa quotidiana.
“Mentre Putin stava facendo i suoi piani per invadere l’Ucraina, mentre Putin faceva il fenomeno e l’Europa stava lì che balbettava, cosa faceva l’Europa? L’Europa metteva delle sanzioni di 500mila euro al giorno, perché la Polonia teneva aperta una miniera di carbone. Oggi andiamo tutti a carbone, perché non vogliamo il gas dei russi. I polacchi non volevano dipendere dai russi. E l’Europa cosa faceva? Li sanzionava perché non volevano comprare il gas russo.
Noi stavamo a sentire le pippe di Greta e ai polacchi davamo delle multe economiche perché non chiudevano le miniere. Oggi cosa facciamo? Andiamo dai polacchi a dirgli che forse avevano ragione.
L’Europa non aveva capito niente e chi conosceva davvero l’aggressività di Putin e dei comunisti, come i polacchi, che se ne intendono di invasioni e di diritti violati da parte dei sovietici, dicevano: io col cavolo che dipendo dal gas russo.
E oggi accolgono tutti gli ucraini. Bisognerebbe andare a stringere una mano ai polacchi. L’Europa ha messo in forse 34 miliardi dii Pnrr perché non hanno chiuso una miniera di carbone, non rispettano i diritti.
Questo mio vuole essere un inno alla Polonia. Accolgono la gente che scappa dalle bombe e adesso i diritti li stanno insegnando al mondo”.