Smart Working e obbligo vaccinale: controlli al primo accesso in azienda

I controlli per chi è già in smart working saranno fatti al primo accesso in azienda, o almeno questa è l’interpretazione di Arturo Maresca, ordinario di diritto del Lavoro all’università di Roma la Sapienza, «non può essere uno strumento per eludere gli obblighi legali – spiega dalle pagine del Sole 24 ore –  Il lavoro non si può utilizzare in frode alla legge. Se lo smart working è stato programmato prima del 15 febbraio, il controllo scatta al primo accesso al lavoro».

Il Governo ha agevolato il lavoro da casa e fino al prossimo 31 marzo non necessita di nessuna contrattazione. E’ una misura prevista per arginare i contagi da Covid 19.

I controlli possono essere fatti anche a campione. L’Inps con un messaggio ha chiarito che non ci sono ulteriori adempimenti per i datori di lavoro, la verifica dell’età sarà automatica dall’App e non servirà chiedere documenti.

Il lavoratore over 50 sprovvisto di Super Green pass (da vaccinazione o guarigione) è considerato assente ingiustificato, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, fino alla presentazione della certificazione verde, comunque non oltre il 15 giugno 2022. Resta fermo il diritto di libertà di impresa sancito dalla Costituzione.

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