“Mussolini capì che per piacere agli italiani bisogna dargli una piccola fetta di potere con diritto di abusarne”

“Mussolini capì una cosa fondamentale: per piacere agli italiani bisognava dare a ciascuno di essi una piccola fetta di potere con il diritto di abusarne”, così spiga l’ascesa di Mussolini, a Enzo Biagi, Indro Montanelli nel 1982 nella trasmissione Questo Secolo.

“Il fascismo aveva creato una gerarchia talmente articolata e complessa che ognuno aveva dei galloni. Il capo fabbricato, il capo… tutti avevano una piccola fetta di potere, di cui, naturalmente, ognuno abusava come è nel carattere degli italiani”

Mussolini del 1930 non era certo quello del 1940. Mussolini di dieci anni dopo l’avvento al potere era diventato una caricatura di se stesso, aveva perso completamente il senso della realtà che l’aveva portato al potere. Aveva perso il contatto con il pubblico e il senso della misura, come ha dimostrato poi con gli errori madornali che ha fatto.

Non credo che abbia ucciso la democrazia, credo che l’abbia soltanto seppellita, perché era già morta. Da quel poco che mi ricordo l’Italia era un grosso carnevale abbastanza drammatico, perché la situazione interna era sfasciata. Correva sangue, e ne correva molto.

Le democrazie non vengono mai uccise, le democrazie muoiono, dopo di che si dà la colpa a chi le seppellisce, si suicidano, come fece la democrazia italiana del 1921, 1922″.

 

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