Italia in testa alla classifica europea di furti d’auto

I numeri sono chiari. L’Italia con 276 auto all’anno per 100’000 abitanti (popolazione: 59,6 milioni) è il paese europeo dove vengono rubate più auto, seguita dalla Repubblica Ceca con (274 furti – popolazione: 10,7 milioni), la Svezia (266 furti – popolazione: 10,4 milioni), la Francia (261 furti – popolazione: 67,4 milioni) e la Grecia (255 – popolazione: 10,7 milioni). In Svizzera vengono rubati solo (si fa per dire) 19 veicoli al giorno.

Secondo gli esperti, le tecniche più diffuse per il futuro dell’auto sono cinque:

1) Bug nel sistema Keyless

Secondo i ricercatori informatici della University of Birmingham, in Inghilterra, nel mondo ci sono almeno 100 milioni di auto con falle nel sistema keyless, il dispositivo che permette di aprire e avviare l’auto con una scheda elettronica, senza la classica chiave. Il suo funzionamento è semplice: avvicinando la card all’auto si sbloccano le portiere, poi una volta dentro l’abitacolo è sufficiente pigiare un tasto e il motore si avvia. Un sistema che funziona. Anche se non sempre. Per i ladri più scaltri, infatti, non c’è bisogno di decriptare i codici, ma basta utilizzare un dispositivo in grado di amplificare il raggio d’azione della chiave elettronica (anche 80-90 metri) che si trova nella tasca dell’automobilista. Una volta aperta l’auto, è facile intuire come andrà a finire…

2) Il Jammer.

Si tratta di un dispositivo in grado di “disturbare” il segnale che parte dal telecomando e arriva alla chiusura centralizzata dell’auto. In pratica, la situazione-tipo è questa: l’automobilista pigia il tasto sul pulsante del suo telecomando, che però non fa il suo dovere proprio perché disturbato dal jammer. L’auto resta così aperta e… anche qui non serve uno sceneggiatore di Hollywood per scrivere il finale.

3) Interrogazione della centralina.

Alcuni tra i malviventi più tecnologici portano con sé un notebook su cui scaricano un software in grado di “leggere” la centralina e ottenere così il codice sul quale è modellata la chiave. Oppure, più semplicemente, aprono il cofano dell’auto, smontano la centralina elettronica e la sostituiscono con un’altra, collegata alla chiave in loro possesso. Non sembra semplicissimo, in effetti, però c’è chi lo fa.

4) Rottura finestrino.

Un grande classico. Si calcola, infatti, che solo il 20% dei ladri (percentuale destinata comunque a salire) utilizza metodologie hi-tech per rubare un’auto, specie quelle di grossa cilindrata. Per tutti gli altri valgono le vecchie maniere, magari poco raffinate, come la rottura del finestrino e il collegamento dei fili, una cattiva abitudine che non sembra mai passare di moda. Non serve essere un ingegnere elettronico o un programmatore come nei casi descritti sopra: è sufficiente un martelletto o un punteruolo e, con un pizzico di abilità, tutto si risolve in pochi minuti. Attenzione: la rottura del finestrino è una tecnica usata soprattutto per i furti di oggetti all’interno dell’abitacolo. Fate attenzione, quindi.

5) Manomissione della serratura.

Una modalità simile a quella descritta al punto 4: come nei migliori telefilm americani, basta una forcina per aprire le portiere dell’auto. Ma non è così facile come sembra, quindi non provateci. Mai.

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