La Russia vuole utilizzare le attrezzature petrolifere del Paese per estrarre criptovaluta. Si vuole utilizzare il gas disciolto nel petrolio, che normalmente viene scartato, per produrre energia. Il gas naturale è presente nei giacimenti di petrolio. Si tratta di un sottoprodotto della trivellazione petrolifera e che viene quasi sprecato attraverso il flaring. In pratica il gas viene bruciato, e quindi sprecato, per poter poi estrarre il petrolio. Recuperarlo è un processo costoso, ma adesso potrebbe essere usato per minare criptovalute.
La proposta è stata presentata alla banca centrale russa e al Ministero dello Sviluppo Digitale da Vasiliy Shpak, vice ministro dell’Industria e del Commercio della Russia.
La proposta è interessante perché in questo modo si ridurrebbero anche le emissioni in atmosfera.