Scuola e supplenze, migliaia di cattedre ancora da assegnare

A quasi due mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico, vi sono ancora migliaia di cattedre da assegnare: la situazione più critica è quella dei centri cittadini, come Milano e Roma. E si confermano i problemi nell’assegnazione delle supplenze dei docenti della scuola pubblica: l’amministrazione scolastica non ha voluto seguire le indicazioni del sindacato lasciando paletti inutili per l’inserimento nelle Gps. Poi ha continuato a non tenere conto delle graduatorie d’istituto per le assunzioni a tempo indeterminato. Questo ha creato problemi, con circa metà delle oltre 100mila cattedre perse e che invece dovevano andare al ruolo. Ed ora paga pegno, facendo anzi pagare le conseguenze a studenti ed insegnanti. Il ministero dell’Istruzione – ha scritto in queste ore Orizzonte Scuola – ha preso comunque qualche contromisura, “facendo un passo indietro rispetto alla circolare del 6 agosto scorso”; seppure tardivamente l’amministrazione ha permesso infatti “ai docenti inseriti in GPS di presentare la domanda di messa a disposizione MAD”. Rimangono da risolvere diverse problematiche, sulle quali Anief si sofferma.

Sono diversi e complessi i problemi da affrontare per completare l’assegnazione delle supplenze annuali. Il Ministero, ha detto ad Orizzonte Scuola la sindacalista Anief Chiara Cozzetto “non ha posto alcuna scadenza per l’invio delle domande di messa a disposizione. Tuttavia alcune scuole, per motivi organizzativi, indicano delle scadenze. Ed è chiaro che se all’interno delle disponibilità già ricevute non si riuscisse a trovare il profilo giusto, sarebbe corretto riaprire i termini delle istanze. Qualora anche attraverso le messe a disposizione ricevute non si riesca a reperire il docente, alcune scuole avviano un interpello nazionale. Si tratta dell’ultima spiaggia: “dopo che risultano esaurite le graduatorie GPS, le graduatorie di Istituto e degli istituti viciniori, e accertata la mancanza di MAD idonee, cercano gli insegnanti con interpello”. “Ecco – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – cosa accade a non dare seguito alle nostre richieste, a negare il doppio canale e creare paletti gratuiti nell’assegnazione delle supplenze”-

 

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