Il Canada pensa di recuperare l’energia utilizzata per minare criptovaluta per scaldare le case

I test sono già in corso. MintGreen, società di mining di criptovalute canadese, conferma in un recente comunicato stampa il recupero di oltre il 96% dell’elettricità utilizzata per l’estrazione di Bitcoin sotto forma di energia termica, utilizzabile come fonte “sostenibile” di riscaldamento per edifici residenziali e fabbriche. L’impianto funzionerà tutto l’anno per fornire calore a oltre cento edifici e complessi cittadini.

Ne beneficeranno oltre 50.000 persone a North Vancouver, riducendo infine le emissioni di gas serra per un totale di 20.000 tonnellate per megawatt. Karsten Veng, CEO della Lonsdale Energy Corporation, ha dichiarato: “Essere partner di MintGreen in questo progetto è molto eccitante per LEC, in quanto è un progetto innovativo e competitivo in termini di costi, e rafforza il viaggio che LEC sta intraprendendo per supportare gli ambiziosi obiettivi di riduzione dei gas serra della città”.

Il CEO di MintGreen Colin Sullivan, d’altro canto, ha commentato: “La complessa questione del cambiamento climatico richiede soluzioni innovative e LEC, con la città di North Vancouver, sta mostrando un’enorme leadership nella gestione ambientale”. L’obiettivo finale di North Vancouver è l’azzeramento delle emissioni entro il 2050, dunque l’utilizzo del mining di Bitcoin come fonte di generazione di calore rientra tra i provvedimenti adatti al raggiungimento di questo importantissimo traguardo.

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