Il traffico di merce contraffatta è aumentato durante la pandemia

Nel corso del 2020 l’agenzia delle dogane italiane ha effettuato 4.922 sequestri presso i propri spazi doganali, intercettando una quantità di beni contraffatti superiore del 262,41 per cento rispetto al 2019. 

I flussi esteri di traffico di merci contraffatte si sono spostati nel tempo verso quei nodi doganali europei più “tolleranti”, dove i controlli sono meno stringenti e la contraffazione non è considerata un reato ma soltanto un illecito amministrativo. I sequestri evidenziano l’esistenza di un flusso “commerciale” di beni contraffatti che lega il Sud- Est Asiatico ai mercati europei. La Cina è la nazione in cui vengono prodotti e da cui provengono i maggiori quantitativi di “Calzature e loro parti” e di “Giocattoli, giochi e articoli sportivi”. Per le categorie “Abbigliamento e accessori”, “Accessori personali” e “Altre merci” la Grecia risulta essere il principale Paese di transito di prodotti, che nella maggior parte dei casi hanno origine cinese. Solo per la categoria “Telefoni cellulari e loro parti” (caricabatterie, cover, parti di ricambio), i sequestri si registrano su passeggeri e spedizioni aeree provenienti principalmente da Hong Kong. 

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