La Cina mette al bando le criptovalute, esattamente come fece con le banconote più di mille anni fa’

La prima volta che la carta moneta è stata utilizzata in Cina, più di 1000 anni fa, è stata condannata e accolta con grande confusione.

Oggi come allora la nuova moneta non arriva dai governi. Quando effettuare grandi transazioni basate su monete si è rivelato difficile, i commercianti cinesi hanno escogitato un meccanismo in cui pezzi di carta avevano un testo inciso su di esso che ne indicava il valore. Le transazioni sono state completate con la consegna del biglietto cartaceo dopo il quale le parti hanno visitato i magazzini dove avveniva lo scambio di monete.

E’ interessante notare che i magazzini che immagazzinavano grandi volumi di monete ingombranti divennero insieme seguito  le prime banche. Man mano che la carta cresceva in popolarità, il governo la proibì e, sorprendentemente, da allora in poi, emise le proprie banconote come moneta a corso legale e nacque la prima vera carta moneta nazionale al mondo.

Oggi, mille anni dopo la messa al bando delle note cartacee originali, la Cina ha vietato le criptovalute.

Ci sono delle domande ancora senza risposta. La storia potrebbe ripetersi con la Cina che fa ciò che ha fatto un millennio fa, questa volta sviluppando una criptovaluta regolamentata? El Salvador, d’altra parte, ha recentemente reso Bitcoin una moneta a corso legale. Questo dimostra quanto possano essere estremamente diverse le opinioni sulla criptovaluta. Siamo nelle prime fasi di una reinvenzione del denaro?

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