Si profila un Natale “salato” per gli italiani, con probabili forti rincari dei prezzi dei prodotti alimentari tipici della festività causati dagli aumenti dei listini delle materie prime.
Lo afferma il Codacons, commentando l’allarme lanciato oggi da Cna Dolciari e Panificatori del Veneto.
“Condividiamo le preoccupazioni dei produttori circa gli inevitabili rincari che si abbatteranno sui consumatori determinati dagli aumenti dei prezzi di farine e olii – spiega il presidente Carlo Rienzi – Le speculazioni che si stanno verificando sui mercati internazionali avranno ripercussioni sui listini di una vasta gamma di prodotti a largo consumo, dalla pasta al pane ai dolci, e interesseranno anche beni tipici del Natale, come panettoni e pandori”.
Un mercato quello dei dolci lievitati di Natale che vale circa 707 milioni di euro annui per quasi 100.000 tonnellate di panettoni e pandori prodotti e che, in caso di aumenti dei listini del +20% come annunciato dalle associazioni di categoria, determinerebbe a parità di consumi un maggior esborso in capo alle famiglie per circa +140 milioni di euro solo per l’acquisto di pandoro e panettone – stima il Codacons.
”Chiediamo al Governo Draghi di attivarsi anche in sede europea per combattere le speculazioni sui prezzi delle materie prime che si stanno registrando nei mercati internazionali, al fine di scongiurare un Natale “salato” per gli italiani che avrebbe ripercussioni negative sui consumi del comparto” – conclude Rienzi.