In Italia, nelle imprese15 del settore privato non agricolo con meno di 250 addetti16, ci sono circa 3 milioni e 800 mila imprenditori in età attiva. Sono mediamente più istruiti della popolazione corrispondente: nei due terzi dei casi dispongono almeno di un diploma se- condario superiore e il 26 per cento è laureato, mentre nella popolazione di riferimento i laureati sono il 15,4 per cento. Ciò è tanto più significativo in quanto gli imprenditori sono in media più anziani: solo il 14,5 per cento ha meno di 35 anni, contro il 33,5 per cento dell’insieme della popolazione. Dal punto di vista territoriale, l’incidenza delle figure imprenditoriali sulla popolazione è più elevata nel Nord, minore nel Mezzogiorno riflettendo le note caratteristiche del sistema produttivo.
La composizione di genere degli imprenditori sembra connessa con le principali caratteristiche delle imprese che si trovano a gestire. La presenza femminile tra gli imprenditori, nel complesso pari al 31 per cento, presenta differenze marcate per il settore di attività economica: sale al 36 per cento tra coloro che gestiscono imprese solo nei servizi mentre è limitata al 13,1 per cento per la componente che opera esclusivamente nell’industria. L’incidenza di giovani tra gli imprenditori, in assoluto bassa (14,5 per cento), aumenta leggermente tra chi ha almeno (nel seguito si ometterà questa qualificazione) un’impresa senza dipendenti (16,3 per cento) e, dal punto di vista settoriale, nell’aggregato dei servizi a elevata intensità di conoscenza (KIS; 17 per cento) e in quelli alle famiglie (20,2 per cento). Si riduce invece tra gli imprenditori che gestiscono un’impresa ad alta produttività (11 per cento)18 o solo nell’industria (10,5 per cento); è minima nelle imprese manifatturiere a medio-alto contenuto tecnologico (7,7 per cento), dove peraltro risulta particolarmente alta (53,5 per cento) l’incidenza di imprenditori con almeno 50 anni d’età.
Il livello di istruzione degli imprenditori, pur relativamente elevato, differisce a seconda delle caratteristiche di impresa. In parte in relazione col ciclo di vita delle imprese e le caratteristiche generazionali, vi è solo il 17,4 per cento di laureati tra gli imprenditori che gestiscono un’impresa con dipendenti, mentre l’incidenza raggiunge il 34,4 per cento nel caso delle imprese individuali senza dipendenti, in cui ricade la maggior parte dei profes- sionisti. Il settore di attività è fortemente discriminante: da meno del 5 per cento di impren- ditori laureati nel caso dell’industria, fino a oltre il 60 per cento nell’aggregato dei servizi intensi in conoscenza. Interessante è la distribuzione del livello di istruzione nei diversi segmenti dimensionali: più alta l’incidenza di imprenditori laureati nelle grandi imprese (circa 39 per cento) e decisamente bassa per quelli che guidano unità di medie dimensioni (17,4 per cento).
Altre elaborazioni indicano che tra le imprenditrici vi è una quota relativamente più alta di giovani sotto i 35 anni rispetto ai colleghi uomini (il 17,4 per cento contro il 13,1 per cento). Per le prime la fascia d’età modale è tra i 35 e 49 anni (45,3 per cento), con l’eccezione delle imprenditrici in imprese manifatturiere a medio-alto contenuto tecnologico, che nel 52,3 per cento dei casi hanno più di 50 anni. Gli imprenditori, invece, hanno per lo più tra i 50 e i 64 anni (44,7 per cento).
Le donne imprenditrici sono molto più istruite degli uomini: il 35,5 per cento ha almeno una laurea, contro il 21,7 per cento degli uomini. Tra i giovani, il divario di genere a favore delle imprenditrici è ancora più marcato: quasi la metà ha la laurea, contro circa un quarto degli imprenditori uomini, e per le imprese individuali senza dipendenti la quota di giovani imprenditrici laureate raggiunge il 60 per cento, contro il 33,3 per cento tra gli uomini. Questi risultati riflettono insieme la maggiore incidenza dei laureati nella popolazione femminile sotto i 35 anni e un possibile effetto di specializzazione relativa in alcune attività imprenditoriali ad alto contenuto di conoscenza.