Il giurista Ugo Mattei: «Il green pass è una bestemmia costituzionale e uno strumento subdolo di esclusione sociale»

«Giuridicamente fa fede solo quanto scritto nei bugiardini e nei moduli del consenso informato. Il vaccino agisce sulla malattia non sull’infezione. I vaccinati, come i guariti, e financo i tamponati (nei limiti di errori fisiologici ad ogni rilevamento scientifico) possono comunque essere infetti e infettanti. Non ci sono dunque le condizioni per bilanciare i diritti fondamentali individuali con l’interesse pubblico ai sensi dell’articolo 32 della Costituzione. Il conflitto non esiste se anche il vaccinato può essere contagioso come dice pure l’Istituto Superiore di Sanità. Questo è il vero punto giuridicamente e razionalmente rilevante e il motivo per cui il green pass diventa uno strumento subdolo di esclusione sociale. Le libertà civili sono troppo importanti per essere limitate sulla base del sentito dire». Ugo Mattei, giurista e accademico italiano, intervenuto il 22 luglio al “No paura day” di Torino, spiega perché il green pass è incostituzionale.

«Per ragioni serie ed articolate in uno studio approfondito dell’Osservatorio permanente per la legalità costituzionale della cooperativa Rodotà pubblicato su generazionifuture.org : il green pass a livello di regolamento europeo è un legittimo strumento di facilitazione del traffico frontaliero. Trasposto “alla francese” o “alla Draghi” è uno strumento subdolo di esclusione sociale fondato su presupposti fattuali di totale incertezza».

E anche Cerrina Feroni, vicepresidente del Garante per la protezione dei dati personali, il 14 luglio via Twitter ha chiarito: «Il green pass in salsa francese è costituzionalmente irricevibile. Gravissimi gli effetti sui diritti e sulle libertà dei cittadini».

Qui il video integrale dell’intervento del professor Mattei.

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