In Italia ci sono oltre 2mila negozi che vendono apparecchi acustici

I punti vendita che operano nel settore sono circa 2mila e sono quasi tutti censiti e il livello di gradimento dei pazienti relativamente a questo network che abbiamo è molto elevato”.
Eurotrak 2018 ha stabilito che l’Italia è al secondo posto, al primo la Francia, come soddisfazione manifestata dagli utenti di protesi acustiche.
“Questo dimostra come i nostri audioprotesisti- ha concluso Lombardi- siano delle persone altamente professionali e quanto abbiano a cuore il benessere del paziente”.

Nel mese di maggio, il Medical device coordination group, un gruppo che coordina l’attività di questo settore, si è espresso in modo chiaro dicendo che le protesi acustiche sono dispositivi di serie adattabili, e quindi si sottintende la necessità dell’intervento di un medico specializzato. Quindi gli apparecchi acustici debbono essere considerati delle protesi che non possono essere acquistate per poi lasciarle al paziente che se le dovrà andare a fare adattare. È necessario che tutto il percorso sia coordinato da un audioprotesista”.
Essendo, quella europea, una fonte sovraordinata che prevale sul diritto interno, “lo Stato italiano- ha continuato Lombardi- come tutti gli Stati membri, avrà 12 mesi di tempo per poter riconsiderare la classificazione delle protesi acustiche”.
Tra l’altro “in quelle Regioni e in quelle Asl- ha concluso il presidente Anifa- in cui si è provato a imbastire delle gare ci sono sempre state delle difficoltà oggettive, perché è difficile potere racchiudere all’interno di una procedura di gara un sistema così articolato”.

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