Covid, è arrivata la variante Epsilon: resiste agli anticorpi dei vaccini Rna

Per l’organizzazione mondiale della Sanità è ancora solo una variante sotto osservazione, ma a leggere i risultati pubblicati su Science (https://www.sciencemag.org/) della ricerca coordinata da Matthew McCallum, un biochimico dell’Università di Washington a Seattle, è una di quelle che destano maggiori preoccupazioni.

Parliamo di Epsilon, una variante che presenta tre mutazioni che la rendono resistente tanto agli anticorpi che vengono sviluppati dai vaccini a Rna messaggero quanto a quelli che si generano nelle persone che hanno contratto il virus Sars-Cov-2 (Covid).

L’analisi dell’Università di Washington è stata effettuata analizzando 57 campioni e le tre mutazioni sono state trovate sulla proteina Spike, che è quella che si trova tutta attorno alla superficie del virus, che forma protuberanze simili ad una corona (da qui è arrivato il nome “Coronavirus”) e che consente al virus di entrare nelle cellule che infetta.

I campioni di plasma analizzati, per il 58% sono stati prelevati da persone vaccinate con due dosi del vaccino di Pfizer-BioNtech, per il 26% da pazienti a cui erano già state somministrate due dosi del vaccino Moderna, mentre nel 16% dei casi il plasma arrivava da soggetti che avevano contratto l’infezione da Covid.

Stando ai dati messi a disposizione dalla banca dati Gisaid (https://www.gisaid.org/), che tra l’altro ospita un database con più di 450mila sequenze virali di Sars-Cov-2, la variante Epsilon è stata segnalata per la prima volta in California all’inizio dell’anno e oggi è presente in 44 Paesi in tutto il mondo. Nel Vecchio continente sono segnalati casi in Danimarca (37), Germania (10), Irlanda (7), Francia (7), Olanda (5), Spagna (5), Svizzera (4), Norvegia (3), Svezia (2), Finlandia (2), Italia (2), Belgio (1).

In generale, a oggi sono 11 le varianti del Sars-Cov-2 ad essere tenute sotto costante osservazione e quelle più diffuse e che destano maggiori preoccupazioni sono 5:

  • «Alfa» (B.1.1.7.) apparsa a ottobre 2020 in Gran Bretagna, con una capacità di trasmettere il virus di oltre il 50% rispetto all’originario Sars-Cov-2, che al momento è la variante dominante nel mondo.
  • «Beta» (B.1.351), scoperta in Sudafrica, ha la stessa virulenza dell’Alfa e sembra colpire più facilmente i giovani.
  • «Gamma» (P.1), osservata all’inizio dell’anno prima in Giappone quindi in Brasile, presenta tre mutazioni che rendono il virus più efficace.
  • «Delta» (B.1.617.2), partita dall’India ha avuto una rapidissima diffusione in oltre 100 Paesi perché ha una virulenza stimata di oltre il 50% più forte della variante Alfa. Sembra destinata a diventare a brevissimo la variante dominante
  • «Epsilon» (B.1.427), l’ultima “arrivata”, di cui abbiamo diffusamente parlato.

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