Una realtà friulana nell’olimpo mondiale degli studi di consulenza che si occupano di proprietà intellettuale. Per il quarto anno consecutivo lo Studio GLP è stato riconosciuto come Recommended Firm nella prestigiosa guida WTR 1000 – The World’s Leading Trademark Professionals pubblicata dalla rivista Word Trademark Review. Punto di riferimento internazionale, il WTR 1000 è il frutto di una ricerca approfondita e imparziale che in cinque mesi prende in analisi oltre 1.500 professionisti di 70 diverse giurisdizioni. La directory di WTR 1000 descrive GLP come “uno dei player più importanti nella scena europea della proprietà intellettuale” che “pone una forte enfasi sul pragmatismo, efficienza e competitività”. GLP inoltre è stato riconfermato tra i migliori professionisti al mondo nella gestione dei marchi. Inoltre, Davide Petraz, co-managing partner dello Studio GLP è stato inserito dal WTR 1000 tra i migliori professionisti della categoria per le sue competenze tecniche e strategiche sottolineando la sua “sofisticata flessibilità e conoscenza nella comprensione della proprietà intellettuale a livello internazionale” e la sua capacità di “gestire ogni aspetto del contenzioso e di supervisionare gli aspetti connessi alla commercializzazione con equilibrio”.
«È il frutto dell’impegno costante che poniamo nel campo della proprietà intellettuale», osserva Davide Petraz. «Un risultato che, oltre a renderci orgogliosi, ci spinge ancora a migliorare. Il nostro settore necessita infatti di aggiornamenti continui e di una propensione verso l’innovazione e la sua tutela che vogliamo trasmettere ai nostri clienti, al territorio e ai giovani».
Come rilevato dalla guida WTR 1000, le preoccupazioni per la lenta crescita economica dell’Italia non hanno frenato la spinta verso una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza della proprietà intellettuale. Il numero dei marchi depositati in Italia è aumentato del 50% negli ultimi 20 anni; nel 2018 sono stati registrati oltre 59mila marchi, il 9% in più rispetto a dieci anni prima. Nell’ultimo periodo però il tasso di crescita annuale è andato sempre più assottigliandosi, passando dal +3,7% del 2016 sull’anno precedente al +0,8% del 2018 sul 2017 (fonte UIBM – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi). «Un marchio scelto e costruito con cura ha un valore importante: identitario, ma anche economico. La proprietà industriale del marchio non ricopre infatti solo una funzione difensiva, ma lo fa diventare un capitale da sfruttare commercialmente – continua Petraz -. È quindi un elemento di sviluppo, una leva di crescita. È bene quindi continuare a supportare le imprese in un cambio culturale, volto ad una gestione della proprietà industriale in termini finanziari ed economici».