Roncadin è ripartita con la produzione di pizze surgelate. «I dipendenti si sono subito messi a disposizione per salvare l’azienda»

A soli quattro giorni dall’incendio che ha devastato una parte dello stabilimento della Roncadin di Meduno (PN), l’azienda ha riavviato la produzione di pizze surgelate destinate al mercato italiano ed estero. Oggi, martedì 26 settembre, dalle 5 del mattino le pizze surgelate sono tornate a scorrere sulle linee 5 e 6, rimaste completamente intatte.
I lavoratori dell’azienda, 540 in tutto, torneranno operativi su un orario riorganizzato, secondo l’accordo siglato ieri da azienda e sindacati, per poter produrre 7 giorni su 7 con tre turni da 7 ore e produrre 237mila pizze al giorno, volume che sarà incrementato progressivamente per tornare alla capacità precedente l’incendio, che superava i 2milioni di pezzi a settimana.  «Ai dipendenti non abbiamo dovuto chiedere niente, si sono messi subito a disposizione per salvare l’azienda –spiega il presidente Edoardo Roncadin–. È uno sforzo comune che mi ricorda ciò che accadde dopo il terremoto del 1976: posso dire che ancora una volta il Friuli reagisce in maniera straordinaria alle avversità. Oltre a questo, voglio ricordare il lavoro eccezionale svolto dalle squadre operative e dall’unità di crisi tra sabato e lunedì per ripristinare le condizioni per produrre. A tutti va il mio grazie per questo lavoro di squadra che ci permette di rimetterci in piedi a tempo di record».

Questa mattina a partire dalle 5 gli addetti sono tornati al lavoro sulle linee 5 e 6, la prima realizzata nel 2016 e la seconda inaugurata solo pochi giorni fa, a inizio settembre: impianti altamente performanti e tecnologici che saranno utilizzati al massimo della capacità produttiva per garantire le consegne richieste dai clienti di Roncadin in Italia e all’estero. Inoltre Roncadin farà partire i lavori per la realizzazione di un’altra linea, così da tornare nel giro di 6 mesi ai turni di lavoro abituali.
L’area interessata dall’incendio di venerdì 22 settembre, che era separata dall’area dove sorgono le linee 5 e 6, è stata completamente sigillata e isolata rispetto agli altri reparti produttivi. Oggi è a disposizione per gli accertamenti tecnici disposti dalla Procura, che ha nominato un consulente per eseguire ulteriori accertamenti sulle cause precise del rogo, di natura accidentale. «Al consulente della Procura affiancheremo un nostro tecnico che parteciperà alle operazioni peritali –commenta l’amministratore delegato Dario Roncadin–. La collaborazione fra l’azienda e le autorità è massima, al fine di individuare con la maggiore accuratezza possibile le cause dell’incendio di venerdì».

Sempre nella mattinata di martedì, le autorità veterinarie regionali hanno effettuato un sopralluogo e accertato che ci sono tutte le condizioni per la piena operatività.

Il 22 settembre, alle 5.30 del mattino, un incendio si è sviluppato in una parte dello stabilimento della Roncadin a Meduno (PN), danneggiando le linee 1, 2, 3 e 4 e senza raggiungere le linee 5 e 6 dell’azienda. Nessun ferito fra i lavoratori presenti in quel momento, rapidamente evacuati. Dopo le operazioni di spegnimento dell’incendio venerdì, le squadre operative e l’unità di crisi di Roncadin hanno lavorato senza sosta per ripristinare le condizioni per produrre; lunedì alle 5 del mattino sono state effettuate le prove tecniche di produzione e martedì mattina le attività sono ripartite, con l’obiettivo di tornare a pieno regime nel giro di poco tempo.

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