Lato B, più semplice rimodellarlo utilizzando il proprio grasso

Che si tratti di lato B oppure di fattore C, l’attenzione ricade sempre sul fondoschiena. È qui che si stanno concentrando anche le richieste rivolte ai chirurghi plastici: secondo le statistiche dell’ASAPS – American Society for Aesthetic Plastic Surgery – il rimodellamento dei glutei è infatti un intervento che sta crescendo al ritmo del 20% ogni anno; un incremento sostenuto anche dalle nuove metodiche che si stanno sempre più affinando. «L’utilizzo del grasso autologo per restituire i volumi dove sono andati persi, ma anche il suo abbinamento con una laserlipolisi per ridefinire le linee del corpo rappresentano le ultime frontiere per intervenire sui glutei», spiega Patrizia Gilardino, chirurgo plastico di Milano. «Le donne italiane – o in generale mediterranee – non richiedono tanto di aumentare il volume dei glutei, ma solo di rimodellarli. Quindi la maggior parte delle volte si tratta di proporre un approccio combinato che prevede una riduzione del grasso più o meno massiva per eliminarlo dove non serve e riutilizzalo, dopo averlo purificato, per rimodellare e risollevare dove invece serve».
La zona dei glutei è sempre stata un’area particolarmente delicata quando si tratta di chirurgia estetica. Il banale gesto di sedersi comporta infatti una pressione particolare che rende più complesso ogni tipo di intervento. «L’utilizzo del tessuto adiposo si sta dimostrando sempre più una valida soluzione per rispondere alle esigenze di quante vogliono ridefinire i loro volumi», aggiunge Gilardino. «Questo soprattutto per tre tipi di motivi. Innanzitutto, le cellule ottenute dal tessuto adiposo vanno a generare altre cellule, avviando quindi un processo di rigenerazione; inoltre, se è vero che una parte del grasso che viene re-iniettato va quindi assorbito dall’organismo, è altrettanto vero che la parte che rimane diventa stabile, quindi permettendo un rimodellamento della zona trattata. Non certo ultimo, il fatto che non ci sono controindicazioni».
La tecnica del lipofillig prevede dapprima il prelievo del grasso nelle zone attraverso l’utilizzo di cannule molto sottili. Quindi, questo viene trattato con un processo di  centrifuga per eliminare le cellule morte  e i liquidi in eccesso. La parte rimanente viene riposizionata attraverso delle piccole siringhe nei punti indicati. «È possibile così intervenire per ridare proiezione ai glutei e quindi delineare la forma desiderata spiega la dottoressa. «In alcuni casi, quando per esempio ci sono zone dove il grasso è in eccesso rispetto a quanto necessario per il lipofilling, è possibile intervenire abbinando una laserlipolisi. Questo permette un’azione di rimodellamento più marcata senza dover ricorrere ad una liposuzione che, essendo un intervento chirurgico, richiede un impegno del tutto diverso».
In ogni caso, conclude Gilardino, «a seconda della costituzione, della tonicità muscolare e dell’elasticità cutanea della paziente, i risultati dell’intervento si cominciano ad apprezzare circa dopo un mese. Il risultato definitivo è valutabile dopo quattro – sei mesi, cioè quando i tessuti si stabilizzano in maniera definitiva».

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